Jul28

Senza Vincitori né Vinti

Cima Monte Tomba, Cavaso del Tomba

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Scritto a quattro mani da Mario Rigoni Stern e Francesco Niccolini, con la musica originale di Alessandro Grego, il testo teatrale torna sul Monte Tomba con una nuova edizione, memorabile.

Sono Marco Paolini e Simone Cristicchi, per la prima volta insieme, a dare corpo e voce a due uomini, normali e straordinari, mentre vivono l’assurdità del conflitto, a portare il canto di questa orazione nei luoghi di contesa: la guerra non serve a nessuno.

Senza vincitori né vinti compie nel 2018 dieci anni e si regala la sua seconda straordinaria edizione. Coincide con “la prima volta” in scena dell’insolita coppia Paolini-Cristicchi e si realizza a dieci anni dalla morte di Mario Rigoni Stern.

Nel centenario della Grande Guerra, il terreno di battaglia del Massiccio del Grappa diventa palcoscenico per celebrare la fine del conflitto e, insieme, un’idea di pace che dissolve i confini tra “diversi”.

Oltre la retorica del sacrificio che ammanta paesi e città, in monumenti e lapidi, nei nomi di piazze e vie, il racconto entra nei giorni della prima Guerra Mondiale, accompagna dentro la vita dei due protagonisti, tocca il sapore di morte e desolazione, l’inutilità della vittoria.

Un omaggio a 6 milioni di giovani ragazzi massacrati, italiani, austriaci, tedeschi…Ragazzi di vent’anni, tutti uguali, identici, morti uno per mano dell’altro. Una voce levata contro l’inutilità della guerra, messa a nudo in tutta la sua insensatezza, con la forza asciutta che caratterizza tutta l’opera di Stern, cantore della pace, che ha vissuto in prima persona le pagine più tristi del secondo conflitto mondiale, e dal drammaturgo Francesco Niccolini, coautore assieme a Paolini, de Il Milione – quaderno veneziano, Parlamento chimico e ITIS Galileo.

Sulla cima del Monte Tomba (ore 21, Cavaso del Tomba – Treviso), proprio nel luogo in cui passava il fronte del Grappa dopo la rotta di Caporetto, teatro di violenti scontri fino al giugno del 1918, si celebra la fine della Guerra, provando a superare l’idea di offesa e difesa dei confini.

Sarà il paesaggio del conflitto ad ospitare l’evento, che si svolgerà all’aperto, con qualsiasi tempo. La salita alla cima, insieme alla natura fiera delle montagne, sarà un’immersione nell’atmosfera di quei giorni, tanto per gli attori quanto per il pubblico.

Insieme ai narratori, ad interpretare le musiche originali composte da Alessandro Grego, ci saranno il Coro Valcavasia e quattro musicisti, diretti da Filippo Faes, sul palco al piano: alla viola Anna Serova, alla chitarra Isaac De Martin, al violino Alaa Arsheed.